sabato 19 gennaio 2013

Mi raccomando! Cambiate l'acqua ai pesci, nell'Era dell'Acquario!

- Gradirei ragguagli sulla natura di codesta "guaritrice", di grazia! - chiede Von Braun, tradendo una certa apprensione.
- Non la chiami guaritrice, messer, per carità! O di lei potrebbe non aver pietà! - spiega Gaston, preoccupato - Marianna è assai orgogliosa e dell'esser strega fa spesso bella posa!
- Dunque dello dimonio è inver la sposa! Urgh... di nuovo la favella rimata. Qual sventura finir tra le sue grinfie adunche! Sven! Vieni a me, ragazzo mio! - grida Von Braun, dalla barella di fortuna sulla quale lo hanno deposto alle prime ore del mattino. Il sentiero si inerpica su per una boscosa collinetta, piena di funghi, bacche e probabilmente puffi. Sembra un luogo felice, una piccola oasi di serenità nella foresta che ormai risente pesantemente dell'influenza maligna del Conte.
- Dov'è finito quel figlio di buona donna? - si lamenta, l'Inquisitore, guardandosi febbrilmente intorno.
- Sven è il nome del ragazzo biondo paglia? L'ho visto correr dietro alla fanciulla come un piccolo di quaglia! - dice un allegro furfante della foresta, dando di gomito a Gaston - Secondo me avea brutte intenzioni, qualcosa che ha a che fare con il togliersi i calzoni...
Gli altri accompagnatori scoppiano a ridere, ma Von Braun non condivide la loro ilarità. E' ben conscio del problema psicologico che affligge il suo protetto e teme più per la vita della principessa che per la sua virtù. Soprattutto perché Cleofelia potrebbe far perdere le staffe anche ai santi, figurarsi agli psicopatici violenti.
- Dovete riportarmi indietro, poffarre! - protesta a gran voce - Non abbisogno delle cure di questa malefica strega! Lasciatemi, ho detto!
- Orsù, state buono, nostro salvatore! Recandoci aiuto voi ci fate onore! Lasciate dunque ch'anche noi vi s'aiuti a guarire, poiché partire lancia in resta e con l'ossa rotte equivale, ahimé, a morire!
- Sì, d'accordo. Ma perché una strega? Perché proprio una strega, tra tutti i cerusici, i guaritori e i dottori in medicina ch'infestano questo strano mondo? Perché?
- Perché se in medicina sei dottore, soldi, soldi e ancora soldi... ne vuoi a tutte le ore! E chi, come noialtri, non ha di che campare, della strega solamente si deve accontentare. Non sarà granché ortodossa, ma sa aggiustare l'ossa e dopotutto, concorderà con me, è sempre meglio che finire in una fossa... - taglia corto Gaston.
- Mmm. non fa una grinza, in fondo. - Von Braun sprofonda nella barella e rimane in rigida attesa finché il piccolo gruppo di persone non lo deposita dinnanzi alla piccola e graziosa casetta che sembra essere cresciuta naturalmente all'interno del bosco, come se l'uomo non ci avesse mai messo mano.
- Marianna, bella e saggia! - grida Gaston, portando una mano al lato della bocca - Son Gaston con i suoi amici, dalla foresta selvaggia! L'aiuto tuo cerchiamo a mani alzate, cosicché il prode Von Braun, qui, il Conte riempia di mazzate!
La porta si apre e una donna bellissima appare sull'uscio, vestita di abiti logori e con un grembiulino rosa. Ha in mano uno straccio e sta asciugando un piatto. Von Braun spalanca gli occhi per la sorpresa. La donna dimostra al più trentacinque anni, è piccolina ma molto graziosa, con una cascata di boccoli rossi e una spruzzata di efelidi sul bel nasino all'insù. Di certo non il ritratto canonico dell'amante del diavolo.
Per qualche oscuro motivo che Von Braun non sa spiegarsi, la sua sola vista ha un effetto deleterio sulle sue viscere, che improvvisamente sembrano decise a scambiarsi di posto con i polmoni.
- Ohibò, Gaston. Ancora tu con questa marmaglia di bifolchi? - domanda Marianna, sollevando un sopracciglio rosso - Quando la smetterete di farvi sempre vivi all'ora di pranzo? - poi i suoi splendidi occhi verdi si posano sulla barella e il suo sguardo si addolcisce lentamente.
- Oh, per gli spiriti della foresta! Mi avete portato un gentiluomo! - si avvicina con passi svelti e afferra la mano guantata di Von Braun, che si affretta a ritrarla come se l'avesse morsa un serpente.
- Vade retro! - tuona l'uomo - Ehm... di grazia. - aggiunge poi, ammorbidendo la voce. Gli ipnotici occhi verdi di Marianna sembrano voler rapire i suoi dalle loro orbite, perciò distoglie lo sguardo, avvampando. - Desidererei mantenere un rapporto strettamente professionale, madame. - aggiunge - sapete, non son uso trascorrer del tempo con le spose dello dimonio...
Lei scorge il simbolo di Thorm tra le pieghe della sua camicia e sorride. - Oh, un Inquisitore! E' un sacco di tempo che non ho il piacere di avere uno di voi fanatici nella mia capanna! Adoro vedere come vi indignate quando parlo della Dea Madre, dell'Era dell'Acquario e degli Spiriti della Foresta!
- Sciocche superstizioni, invero. - borbotta lui, cocciuto.
- Quindi quest'uomo affronterà il Conte? - chiede Marianna a Gaston, gettandogli in faccia lo straccio per asciugare il piatto.
- Parola mia, vostra signoria!
- Bene. Portatelo dentro, allora! Ma tenete giù le mani dai miei mobili e dalle mie pozioni o vi farò una fattura che vi seccherà i testicoli e vi gonfierà la lingua, vi annoderà i visceri e...
- Capito, capito. Giù le mani dalle ampolle o ci cascano le palle. Già con questa prima parte m'aveva spaventato a morte...
Il gruppo di allegri briganti porta dentro Von Braun e lo deposita su un letto profumato e coperto di glicine. Quali metodi userà la strega per guarire in fretta il povero Inquisitore? Nella chiesa di Thorm si favoleggia che alcune ineffabili peccatrici e amanti del demonio utilizzino oscuri riti di magia sessuale. Sarà così anche in questo caso? O rimarrà una pia speranza di Von Braun?
Scopritelo nel prossimo episodio!


"Questa pozione l'ho fatta con i testicoli di un venditore porta a porta insistente che voleva vendermi a tutti i costi quel suo strano aspirapolvere verde... "
Marianna la Strega

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Con velenosa franchezza,

Archibald Lecter, segretario particolare del Re