giovedì 18 luglio 2013

Gli Angeli Custodi si chiamano così perché tengono la gente in custodia, mica perché la proteggono...



Sono sempre io, Lecter. Ebbene sì, finché non avremo trovato un sostituto che non sia una creatura subnormale o un elfo con la erre moscia farò io le presentazioni. La volta scorsa avete lasciato il necromante DarkShield a ponderare se fosse il caso o meno di firmare un documento pieno di postille e chiaramente truffaldino. Vedo con piacere che qualche neurone rantola ancora nelle vostre sfitte scatole craniche. E anche una vena di sadismo, visto che avete optato per far firmare alla povera Bajyna. Non che io mi dispiaccia per lei, sia ben chiaro. Una che riesce a ridurre un sovrano ad una marionetta obbediente non è il tipo di donna che mi piace avere intorno.
I vostri eroi riusciranno a combinare qualcosa nella vita? Chi è Enrique Alfarero e perché mi ricorda qualcuno di famoso? Il regno dei morti è davvero così angosciante da avere delle file chilometriche e i tabelloni con i numeri? E se quello è il limbo, com'è l'inferno? Speriamo di non scoprirlo in questo nuovo, imbarazzante episodio...

dai Canti del Bardo

DarkShield fissa il documento per un lungo istante, poi solleva uno sguardo freddo sull'elfa che gli sta di fronte, ignorando deliberatamente le verdi chiappe ectoplasmatiche di Ferianthalas.
- Serve una firma sola, no? - dice, tetro - Prego, firmatelo voi.
Rabid Gonzo sussulta, colto di sorpresa. Bajyna afferra il documento e lo scorre rapidamente con lo sguardo.
- È pieno di postille. - borbotta, poi getta un'occhiata in tralice allo sciamano e quando parla l'aria vibra come una cosa viva - Dimmi la verità: mi succederà qualcosa di male se firmo questo documento?
Rabid Gonzo s'irrigidisce e spalanca gli occhi. Non risponde subito, cerca di lottare contro la forza soverchiante del potere di Bajyna. Ma alla fine prende un profondo respiro.
- No, nessun male. Se lo firmerai non accadrà nulla.
Lei sembra rilassarsi. - Bene allora. La penna, per favore. - dice, allungando una mano.
Ma il Gonzo non si muove, interdetto.
- Allora? - insiste lei - Non avevamo una fretta indiavolata, fino a due minuti fa?
- Ehm... il fatto è che essendo una questione relativa alla magia sarebbe meglio che a firmare la liberatoria fosse qualcuno che se ne intende. Meglio uno con una grandissima esperienza. Per questo preferirei che fosse DarkShield a...
- Lady Bajyna - s'intromette il necromante senza staccare gli occhi dal suo vecchio compagno di accademia - riformulate la domanda. Chiedetegli se firmare la liberatoria sarebbe nocivo PER ME.
Il volto di Rabid Gonzo assume il colorito tipico del formaggio andato a male. - M... ma t... tutto ciò è ridiculus, vecchio amico. Come puoi pensare che...
- È così? - comanda Bajyna.
Rabid Gonzo cerca di resistere nuovamente. - Di... dipende da cosa intendete con "nocivo".
- Intendo una fregatura.
- Intende una fregatura. - gli fa eco l'elfa, seria.
- Oh, beh, in tal caso io... ecco... - Rabid Gonzo si sforza in ogni modo di trattenersi, arrivando persino a fare smorfie assurde e a tapparsi la bocca con le mani. Alla fine cede, prende una rumorosa boccata d'aria e poi dice tutto d'un fiato:
- E va bene, maledizione, mi avete scoperto! Ho bisogno di un mago di alto livello come me che prenda il mio posto come Gonzo. Ecco, l'ho detto.
Gli occhi di DarkShield si fanno fessure. - Lo sapevo - sibila - ma non volevo crederci. Non eri tu quello che faceva tutti quei pallosissimi discorsi sul bene, l'onestà e la giustizia? Volevi fregarmi e sbolognarmi questo lavoro che ti sei trovato? Avresti potuto chiedermelo, almeno.
L'altro fa una smorfia. - Avresti risposto di sì?
- Certo che no!
- Come puoi biasimarmi, allora? Il titolo di Gonzo non si tramanda certo tanto per dire. Ogni volta il nuovo Gonzo viene fregato dal Gonzo precedente in un grande ciclo di fregature senza fine.
Segue un attimo di perplesso silenzio.
- E Rabid invece da cosa deriva? - domanda Bajyna, incuriosita.
- Oh, il nome proprio di ciascun Gonzo deriva dalla sua prima reazione alla scoperta di essere stato fregato. Il mio predecessore si chiamava Placid Gonzo. Io non l'ho presa altrettanto bene.
L'elfa sogghigna. - Tu saresti stato qualcosa come Darth Gonzo, o Cold Gonzo. - dice, gettando un'occhiata  divertita al necromante.
- Scusate, non vorrei interrompere la vostra interessantissima conversazione, ma la succube e l'angelo sono pericolosamente vicini allo sportello. - sbotta l'ectoplasma di Ferianthalas.
- Prendi tempo. - dice DarkShield tetro - Non ho intenzione di affidare la mia vita a quest'individuo prima di aver capito cos'avesse in mente di fare nei dettagli.
- Prendi tempo? - l'elfo sgrana gli occhi vuoti - Prendi tempo? E come diavolo dovrei fare? Vado lì e gli racconto la storia della mia vita? - poi si rivolge rabbiosamente a qualcosa di invisibile alle sue spalle - Ma insomma, non spinga. Che senso ha spingere se abbiamo il numeretto? Ma tu guarda...
- Inventati qualcosa, elfo beota - dice Bajyna, ansiosa - Se quella diavolessa di facili costumi morisse definitivamente non me lo perdonerei mai!
Ferianthalas sbuffa e fa una smorfia. - E figurati se non era tutta colpa tua... - rantola - e va bene, ci proverò. Tanto sono già praticamente morto. Peggio di così...
Il necromante annuisce e solleva uno sguardo gelido su Rabid Gonzo. - Nel frattempo io e te faremo due chiacchiere, Enrique.

Ferianthalas avanza con difficoltà tra le file che lo separano da quella dei casi urgenti, suscitando il fastidio e le proteste di una decina di meduse e di un paio di vampiri. Il pavimento ha un colore grigio e lattiginoso, mentre il cielo è d'un bianco asettico. Dovunque cerchi di spingere lo sguardo non riesce a vedere tracce di pareti, tranne quella infinita che ospita sportelli e impiegati. Le file di creature che attendono di essere smistate sono praticamente a perdita d'occhio.
- Ma che modi sono questi? - sbotta un orco con una grossa scure infilzata nel cranio - rimanga nella sua fila, per cortesia.
- Ehm... mi scusi. Scusi...
- Ehi, mi ha pestato un piede.
- Ah, era un piede. Mi sembrava un posto strano per mettere una roccia...
- Glugluglu... glu glu!
- Tu chiudi il becco, tacchino, o ti faccio allo spiedo. Permesso... permesso...
Alla fine il nostro eroe sbuca nella fila casi urgenti, che è praticamente vuota, e prende un profondo respiro. Perché si sente soffocare persino come spirito.
L'ultimo della fila è proprio l'angelo. Sulla sua schiena lo spadone fiammeggiante d'ordinanza fa bella mostra di sé come quei pittoreschi cartelli d'avvertimento sulle centraline elettriche.
Ferianthalas raccoglie il proprio coraggio ectoplasmatico, lo miscela con due parti di incoscienza e qualche goccia di follia. Peccato non avere dell'alcool. Aiuterebbe.
- Ahem... - si schiarisce la voce, picchiettando con un dito sulla spalla sinistra dell'angelo. Per farlo deve mettersi in punta di piedi e allungare il braccio - mi scusi signor...
L'angelo con la spada si volta appena e abbassa su di lui due occhi completamente bianchi. Quando parla è come se decine di voci tuonassero all'unisono, rimbombando dalle profondità del Regno della Luce.
- Muriel. In cosa posso esserle utile? Si è perso?
Ma Ferianthalas è rimasto interdetto. - Muriel? Ma non è un nome da donna?
Per un attimo l'aitante volto scolpito nel marmo ha un fremito d'imbarazzo. - Uno sfortunato qui pro quo, temo. Tradizionalmente noi angeli dobbiamo avere un nome che finisce per "-el" - poi borbotta tra sé, chiaramente irritato - tutti tranne il Metatron, ovviamente. Lui ha potuto scegliersi il nome perché è il cocco di papà. Sennó anch'io mi sarei chiamato Megatron o Vanquisher. Anche Annihilator non mi sarebbe dispiaciuto.
Ferianthalas fa una smorfia. - Tutti nomi pacifici, eh? Ma voialtri non siete per il bene supremo e tutte quelle altre sciocc.... cret... nobili virtù?
- Naturalmente, signore. - concorda Muriel - È per questo che l'OverGod ci ha fatto dono di una fisicità e di strumenti adatti ad esportare il bene supremo a quegli sfortunati che ne sono privi. Prenda quest'anima disgraziata, per esempio - spiega, indicando Rowena, davanti a sé. La succube sembra una sonnambula, e fissa il vuoto, rassegnata - Costei è nata dal Male ed ha conosciuto sempre e solo quello. L'OverGod vuole estendere il suo infinito amore anche ad un essere indegno come lei.
- Ah. É per questo che la state deportando in paradiso?
- Esatto. - sorride appena il colosso - qualche centinaio di millenni di buone azioni e di preghiere, coadiuvate dalla giusta dose di nerbate riusciranno ad avere la meglio sulla sua riottosa e depravata natura. Prima o poi.
Ferianthalas sospira, depresso. - Immagino che chiedere la sua opinione in merito fosse fuori discussione, giusto?
Muriel scuote il capo, serissimo. - Chiaro. L'amore di un Dio mica si può rifiutare così. E l'OverGod non è certo il tipo da accettare un due di picche. Non da una diavolessa qualunque.
- Sì, l'avevo intuito dal nome.
All'improvviso la voce squillante di Bajyna risuona nuovamente nella sua testa.
- Ci sei, elfo beota?
Ferianthalas rotea gli occhi. - Perché, dove vuoi che vada? - sbotta.
Muriel aggrotta le bionde sopracciglia.
- Scusa, ho una chiamata. - spiega l'elfo, sollevando l'indice. - Ascolta, elfa sciroccata: qui la situazione è più preoccupante del previsto. Non so cos'abbia intenzione di fare quel mago da strapazzo di DarkShield, ma qualsiasi cosa sia è meglio che la faccia subito, capito?
- Il prossimoooo... - esclama l'impiegato dello sportello. L'elfo solleva lo sguardo su di lui per cercare di coglierne la natura indefinita. Di certo non è né umano, né elfo, né angelico. È semplicemente un impiegato nel senso più impiegatizio del termine. Un'entità nata dalla burocrazia per sbrigare altra burocrazia, generata da un concetto astratto e munita di riporto. In un certo senso ben più spaventoso di Muriel.
Ad un tratto l'elfo abbassa gli occhi sentendosi osservato, e si raggela. Nell'udire il nome di DarkShield la succube si è come svegliata dalla sua trance e si è voltata a fissarlo con occhi lucidi e tremanti.
- T... tu! Sei l'elfo che stava nel gruppo del mio amore, vero? Fernicholas!
- Ferianthalas. - precisa lui con un brontolio.
- Vi conoscete? - domanda Muriel, confuso. L'elfo può quasi sentire il preoccupante suono delle rotelle in movimento nel cervello dell'angelo. Data la sua natura intransigente e totalitaria, se dovesse malauguratamente giungere alla conclusione che chiunque abbia rapporti non ostili con una creatura del Male debba essere necessariamente essa stessa una creatura del Male, l'elfo potrebbe vedersela brutta.
- Di vista. - spiega l'elfo, vago - Eravamo casualmente nella stessa stanza mentre tiravo le cuoia.
L'angelo si gratta il mento prominente, pensoso. Probabilmente lo sforzo intellettuale più cospicuo dei suoi ultimi secoli di vita.
- È strano, lei non sembra morto. - dice - Potrei sapere perché si trova qui?
- Lo chiede alla persona sbagliata. - scuote il capo Ferianthalas - L'ultima cosa che ricordo sono le tette di un'elfa premute contro la faccia, un forte odore di formaldeide e un enorme polpo assassino che mi fissa dall'alto. Nel complesso preferisco non pensare a cosa sia accaduto esattamente. Ma... in che senso non sono morto?
- Nel senso che il suo corpo è ancora vivo. Lo percepisco chiaramente.
- E allora perché diavolo sono qui?
- È quello che le ho chiesto io in primo luogo.
- Credevo di essere in attesa di resurrezione!
Muriel aggrotta le sopracciglia, contrariato. - Resurrezione? - ringhia - La resurrezione è sbagliata e peccaminosa, come l'aborto, il divorzio e il sesso fuori dal matrimonio. Solo l'OverGod ha il diritto di donare e togliere la vita.
Ferianthalas si acciglia.
- Solo l'OverGod? Ma se lo fanno cani e porci? - esclama, ridacchiando - Siamo in un universo fantasy, no? Resuscitare è un po' come andare dal dentista: costoso e doloroso. Ad ogni modo praticamente qualsiasi sacerdote di un certo livello può riportarti indietro dal regno dei morti. Non mi dica che non lo sapeva.
Gli occhi dell'angelo prendono improvvisamente fuoco.
- No. Mi sa che non lo sapeva.
- Ciò che dice è blasfemia. - grida - Nessuno può resuscitare all'insaputa dell'unico, vero Dio.
Ferianthalas deduce di stare camminando su un campo minato e cerca di metterci una pezza usando l'unica cosa che non funziona con un fanatico religioso: la logica.
- Ehm... quello che voglio dire è che è risaputo che ci sono altri déi oltre a...
L'angelo estrae la spada dal fodero. Subito dodici sportelli ai lati della loro fila chiudono per una tattica pausa caffé e centinaia di anime svaniscono fischiettando. Intorno si crea il vuoto.
- Senta, non voglio problemi, d'accordo? - si affretta a dire Ferianthalas, alzando entrambe le mani - Se ho detto qualcosa di sbagliato possiamo parlarne.
In quell'istante una spada d'argento luminescente si materializza tra le mani dell'elfo, avvampando d'un fuoco lunare.
- Ma che cazz... - sussulta Ferianthalas, stringendo involontariamente il pugno intorno all'elsa.
Immediatamente l'angelo solleva la spada fiammeggiante e la punta contro di lui, spingendo risolutamente la succube dietro di sé. La sua possente voce cresce d'intensità e rimbomba con tutta la furia vendicatrice del Bene Supremo.
- Getti quell'arma, signore. - ordina.
Ferianthalas solleva lo sguardo su di lui, disperato. - Un momento, io...
- Non faccia sciocchezze, signore, getti subito quell'arma. - insiste Muriel, portandosi due dita alla tempia - Sicurezza, qui Charlie Tango 382, ho un 418 allo sportello 16.772, richiedo supporto immediato... ... ... Sicurezza? Sicurezza!
- Ehi, elfo beota! - chiama Bajyna. Di riflesso Ferianthalas porta due dita alle tempie alla stessa maniera dell'angelo.
- Qui Elfo Beota, parla pure Oca Giuliva. Passo.
- Come diavolo parli? - sbotta lei, poi sbuffa - Rabid Gonzo... lo sciamano sta bloccando le comunicazioni dell'angelo custode di Rowena. Mi spiace per te, ma un guardiano non era previsto. Dovrai eliminarlo per permettere a DarkShield di agganciare l'anima di quella scema e riportarla qui. Hai ricevuto la spada?
- Sì, ma...
- Di che colore è la lama?
- Come?
- La lama! Di che colore è?
- Mah... argentata. Perché?
La voce di Bajyna risuona distante, come se stesse parlando a qualcun altro. - Sei sicuro di non sbagliarti? Non mi sembra proprio il tipo che... - s'ode un sospiro, poi Bajyna torna a rivolgersi a lui.
- Il Gonzo dice che l'argento è il colore delle anime eroiche, anche se detto tra noi mi sembra un'incredibile idiozia. TU un'anima eroica?
Ferianthalas schiva per un soffio un rabbioso fendente di Muriel, e solleva la spada in posizione difensiva.
- Possiamo sorvolare sull'inutile questione delle tue opinioni personali e venire subito al sodo? - protesta l'elfo, indietreggiando sotto una gragnuola di colpi infuocati.
- Pentiti, lurido servo del Maligno! - ruggisce l'angelo.
- Salvami, amor mio! DarkShield! Sono stata una bambina cattiva, riportami a casa e mi farò sculacciare come piace a te! - mugola la succube a mani giunte.
Ferianthalas prova a rispondere agli attacchi utilizzando raffinate tecniche di scherma, ma è come se il suo braccio mancasse di muscolo. Il che è normale, considerato che il suo corpo si trova in un'altra stanza. Muriel invece abbatte la spada come fosse una putrella di ferro, con forza tale da spaccare una montagna. Parare è fuori discussione, perciò l'elfo inizia a prendere tempo volteggiando elegantemente tra gli spazi che si creano nella ragnatela di morte intessuta dall'angelo.
- Ripeti, non ho sentito un tubo con questi due babbei che declamano la loro devozione - urla.
- ... Ho detto che sei uno spirito, non puoi combattere come al solito.
- Bella scoperta, e allora?
- L'arma è un veicolo che ti permette di attirare forza, ma devi agire in accordo alla sua intima natura.
Ferianthalas riesce a schivare la lama dell'avversario solo buttandosi a terra, per poi essere costretto a rotolare per non essere trafitto alla gola una, due, tre volte.
- In una lingua che anch'io possa capire? - ansima.
- E io che ne so? È una spada eroica, no? Di' qualcosa di eroico.
L'elfo evita un altro fendente che gli avrebbe reciso di netto la testa, ma in quell'istante Muriel approfitta della guardia abbassata e lo colpisce alla bocca dello stomaco con un montante sinistro, scagliandolo a diversi metri.
- Ungh... e io che pensavo che morire fosse il peggio che poteva capitarmi... - rantola, riverso al suolo - ma se sono uno spirito, perchê fa così male?
- Ah, non te l'ho detto? - dice Bajyna, svanita - Se muori lì è finita, game over, vai all'inferno per direttissima.
- E me lo dici adesso? - esclama Ferianthalas, sconvolto, rimettendosi in piedi con un colpo di reni immaginari.
Muriel solleva la spada pronto a colpire. - Vivo o morto, tu verrai con me.
- Presto, di' qualcosa di eroico! - urla Bajyna.
- E come faccio? È troppo imbarazzante... Sai benissimo che per un elfo la coolness è tutto.
- Sei scemo? Vuoi morire per sembrare figo?

Che farà Ferianthalas?

1. Perché doveva essere per forza qualcosa di eroico? Agli elfi neri viene insegnato all'asilo che gli eroi sono degli imbecilli. Perché per far funzionare la spada devo per forza comportarmi come un cretino? No, non se ne parla. Ha più senso prendere in ostaggio l'impiegato allo sportello sfottendo Muriel con qualche battuta sarcastica. Se l'angelo tiene ai deboli e agli indifesi dovrà arrendersi.

2. In due lo facciamo secco. Che fai lì impalata e a mani giunte come Giovanna d'Arco? Nella mischia, Rowena! Datti da fare se vuoi rivedere quel lugubre stoccafisso del tuo innamorato! Avrai pure qualche oscura arte demoniaca da utilizzare contro i paladini della Luce!

3. Ehm... dunque... io... (con voce tonante) fatevi sotto, ordunque, mio alato nimico. Vi sfido a singolar tenzone per lavar l'onta de lo nome di madonna Rowena, ché de purezza, ahimé, non gnosce nimmanco lo significato, ma che nondimeno merita uno campione che pugni in lo nome suo. In guardia e affrontiamoci faccia a faccia, come due veri eroi!

4. Fatti sotto, angelo! Ti sconfiggerò per il bene dell'umanità e dei miei amici! Perché in fondo sono un personaggio tsundere, faccio il duro ma ho un cuore eroico! (opzione per chi ama gli eroi degli anime giapponesi)


"Dio ti ama"

discorso di Muriel al dragone demoniaco Gmor prima di ridipingere le pareti con le sue viscere per la gloria dell'OverGod

se volete leggere l'episodio precedente cliccate QUI

7 commenti:

  1. cavolo "per il potere di Greyskull" non è tra le opzioni, e neanche "Thunder, Thunder, Thunder, Thundercats Oooo!"..... e adesso cosa scelgo, sono indeciso tra la 1 e la 2... mmm... ok, opto per la 2, non prenderei mai in ostaggio un burocrate, piuttosto lo faccio secco e lo uso come scudo :)

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  2. io avrei preferito "Tu sei il bene, Io sono la cura" ... cmq scartate la versione anime e quella brancaleone scelgo la 2

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  3. Ragazzi, mi date sempre un sacco di soddisfazione! Avevo pensato sia quelle in stile He-man e Thundercats, che la citazione alla Cobretti, ma poi me ne sono venute in mente una valanga e non ne sarei uscito più! ^^

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  4. la 2 anche per me :)
    e continuo a volere morto enrique

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    1. Oh Dio (o OverGod che dir si voglia),
      Se lo ha veramente fatto simile al mio personaggio di D&D il suo motto di famiglia è "La morte è per i pietosi" ( che è una cosa che ripetevo spesso quando lavoravo col buon Michele/bardo) quindi mi aspetto una vendetta infame dolorosa e umiliante ... se lo uccidesse ci rimarrei quasai male.

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    2. Ahahaha! Ricordo bene le nostre chiacchierate al lavoro, Ste. ;) Ad ogni tu sei il padrino di DarkShield, ergo quando posso e quando i suggerimenti sono in linea con il carattere del personaggio (come quando Mohamet ha trangugiato la Preparazione Z) cerco di dare ascolto alle vostre richieste! ;) Povero Enrique! ^^

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  5. Voto due solo per vedere il casino che ne esce fuori (far chiudere gli sportelli all'orario di punta puo' essere pericoloso)

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Leali sudditi!
I commenti alla bacheca Reale sono assolutamente liberi, ma il Re ha ordinato espressamente che, qualora il o gli imbecilli di turno dovessero affiggere commenti inutili o lesivi dell'onore della corona, essi verranno immantinente rimossi insieme alla a testa del o degli autori, che in ogni caso non sentiranno molto la mancanza di un organo che non hanno mai utilizzato.

Con velenosa franchezza,

Archibald Lecter, segretario particolare del Re